Le dichiarazioni rilasciate in Consiglio Comunale dal gruppo consiliare Facciamoci in quattro per Sulbiate:
1)
CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 LUGLIO 2012
DICHIARAZIONE IN MERITO AL PUNTO 4 ALL’ODG (PRESENTAZIONE LINEE PROGRAMMATICHE 2012-2017)
Dopo avere ascoltato l’illustrazione delle linee programmatiche che guideranno l’azione della Giunta nei prossimi cinque anni il Gruppo Facciamoci in Quattro per Sulbiate esprime le seguenti considerazioni.
I primi quattro punti descritti (Pedemontana, opere pubbliche, salvaguardia/protezione/ recupero, PGT) hanno una caratteristica in comune: qualunque scelta si adotterà in questi ambiti causerà trasformazioni permanenti che cambieranno il volto del nostro paese e condizioneranno il futuro.
Il minimo che l’Amministrazione deve garantire è che siano scelte partecipate e condivise il più possibile. Pertanto ci aspettiamo che, prima di ogni decisione definitiva, le proposte vengano discusse con le Minoranze, con i Comitati di Quartiere, nelle Commissioni.
Sul problema dell’autostrada, che riguarda tutti, ci deve essere il coinvolgimento delle Minoranze anche nella partecipazione ai tavoli con Provincia, Regione, Società Pedemontana. Lo stesso dicasi delle modifiche alla SP 177.
RIQUALIFICAZIONE PIAZZE. Le indicazioni fornite sono troppo generiche e teoriche e possono dare vita alle più svariate soluzioni. Non accetteremo progetti elaborati dal luminare di turno, senza che si apra il dibattito a livello politico e si dia la parola ai cittadini attraverso assemblee e Comitati di Quartiere.
VIABILITA’. Il percorso della tangenziale nord, così come previsto dal PGT deve essere riesaminato mediante prolungamento della stessa direttamente sull’esistente via Mascagni. Chiediamo inoltre che si preveda
- una revisione accurata della segnaletica stradale;
- un piano di intervento per la manutenzione del manto stradale;
- la soluzione delle criticità di via Fermi e tutto lo snodo slargo di via Dante/via Valfredda/ via Brianza;
- uno stop ai dossi e l’utilizzo di modalità alternative per garantire la sicurezza (es. semafori, segnalatori di velocità …).
RECUPERO. Non ha alcun senso inserire in un programma di lavoro opere già realizzate, per giunta da privati. La casa natale di Madre Laura, l’immobile di vicolo S. Pietro, la vecchia canonica, la Chiesa di S. Ambrogio e il restauro conservativo degli affreschi non hanno alcuna attinenza con il programma dell’Amministrazione Comunale per il quinquennio 2012-2017. Anche gli immobili con interventi progettuali da definire e oggetto di approfondimenti sono tutti privati e l’Amministrazione, se decide di inserirli in un programma, dovrebbe specificare che tipo di scelte ha in mente. L’unica zona di recupero presente nel PGT mi risulta essere quella che va dalla casa da nobile fino al palazzo comunale.
PGT. Rileviamo che non ci sono piani di incentivazione per il recupero di aree degradate, né previsione di aree destinate a E.E.P.
PARCHI. C’è un’area privata con vocazione a parco a Sulbiate Superiore (dietro Villa Baraggia) che andrà distrutto a causa di un massiccio intervento edificatorio previsto nel PGT. Perché, a proposito di salvaguardia delle aree verdi, non si cerca di salvarlo, delocalizzando l’intervento edificatorio previsto su altra area?
SERVIZI ALLE FAMIGLIE. L’impegno a mantenere la capacità di risposta dell’Ente ai bisogni dei soggetti deboli deve essere supportato da uno sforzo di valutazione degli interventi e di programmazione, proprio per la necessità di ottimizzare le poche risorse. Accanto al recupero dell’evasione fiscale occorre attuare un attento monitoraggio delle spese, al fine di eliminare eventuali rischi di sprechi. Non è specificato in che cosa consiste il supporto alle persone/ famiglie che perdono il lavoro.
COLLABORAZIONE CON LE AGENZIE EDUCATIVE. La scelta politica di immobilismo nei riguardi della scuola materna ci sta portando verso una situazione di emergenza da cui sarà difficile uscire con scelte di senso. Affermare che si valuteranno progetti per realizzare una struttura pubblica solo in caso di rinuncia da parte della Parrocchia a svolgere il servizio equivale a stare a guardare mentre i problemi aumentano. Infatti, già a partire dal 2013 i dati ci dicono che i potenziali utenti saranno una quindicina in più. Censuriamo pertanto la scelta di privilegiare, tra le opere pubbliche, le piazze e la ex-filanda a scapito di un servizio per le famiglie così necessario e urgente.
COMITATI DI QUARTIERE. Ci auguriamo che la riorganizzazione di cui si parla non riguardi tanto la promozione di feste/attività ricreative, quanto la riqualificazione e il potenziamento del ruolo dei comitati nel favorire lo scambio tra cittadini e Amministrazione. Crediamo pertanto che si debba mettere a punto un metodo di lavoro che consenta ai Comitati di approfondire e di esprimere pareri sulle scelte dell’Amministrazione. Molto dipenderà dall’approccio della Giunta. È chiaro che se si chiederanno ai Comitati pareri su scelte già fatte, si continuerà nell’opera di svuotamento di senso già iniziata. Un rafforzamento del ruolo passa anche attraverso l’assegnazione di una sede fissa per le riunioni e di un piccolo fondo cassa per le spese di funzionamento.
ASSOCIAZIONI E GRUPPI. È giusto che il sostegno economico sia garantito a fronte di progetti e programmi presentati, ma riteniamo che l’Amministrazione Comunale debba formulare autonomamente degli indirizzi e delle priorità mediante la Commissione Cultura Sport e Tempo Libero.
COMMISSIONI CONSULTIVE. Il 15 giugno u.s., di comune accordo con il collega Fassina, abbiamo presentato al Sindaco un elenco di argomenti che come Minoranze ritenevamo di dover discutere in Commissione Capigruppo. Fra questi c’era anche il tema commissioni (quali, funzioni e composizione). Se la finalità principale delle Commissioni è quella di favorire la partecipazione e lo scambio cittadini/Amministrazione, è necessario che alla loro definizione contribuiscano anche le Minoranze. Dispiace constatare che la nostra richiesta non è stata presa in considerazione e che le Commissioni sono già state definite dalla Maggioranza riproponendo le stesse scelte del passato. Crediamo che ci sia bisogno di qualcosa di diverso e che la valorizzazione delle Commissioni dovrà passare attraverso la revisione dello Statuto e del Regolamento.
FILANDA. Si tratta di un progetto molto complesso e ambizioso, che ad oggi si basa in gran parte sulle buone intenzioni e sulla speranza di trovare altri finanziamenti. C’è un contributo di 800.000 Euro di Fondazione Cariplo, ma ancora non ci sono partner disposti a finanziare l’altro 50% della spesa, ammesso che i costi di ristrutturazione non risultino poi più alti della previsione, come spesso succede. C’è un’idea culturale/scientifica teorizzata dal Distretto Culturale Evoluto, ma non c’è un progetto sull’utilizzo della struttura. Si parla di scuola dell’artigianato ma non è stata fatta una ricognizione dei bisogni formativi del territorio, né uno studio di fattibilità riferito ad indirizzi formativi specifici. Non è ancora chiaro chi gestirà la struttura e con quali fondi (perché 1,6 milioni di Euro sono le spese previste per la progettazione e la ristrutturazione, poi si dovrà provvedere all’arredamento, alle attrezzature, alle spese di funzionamento); non è chiaro se e come la comunità di Sulbiate potrà fruire della struttura. Insomma, ci sono ancora troppe incognite e, soprattutto, c’è il rischio molto concreto che il Comune di Sulbiate, pur di non perdere il contributo ottenuto, si impegni a finanziare il resto con mezzi propri di bilancio. Infatti, il Commissario Prefettizio con Atto n. 47 del 17 aprile 2012 ha destinato 420.000 Euro dell’avanzo di amministrazione per il restauro della ex filanda e l’attuale Amministrazione non si è ancora espressa su questa scelta che non vorremmo diventasse definitiva.
ASSOCIARE LE FUNZIONI COMUNALI. Il Patto di stabilità chiede ai Comuni di andare molto al di là delle azioni che sono state elencate. Associare le funzioni comunali è ben altra cosa. Significa che l’attività degli uffici deve essere gestita in maniera uniforme in due o più comuni. Ciò comporterà un’attenta valutazione da parte degli Amministratori e del personale che dovranno vagliare le opportunità di abbinamento offerte dal territorio e integrare le procedure facendo in modo che non si verifichino disservizi per i cittadini e che i risparmi di costi e i benefici siano reali.
Il capogruppo di Facciamoci in Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli
2)
Egregi Signori
Consiglieri di Maggioranza
c/o sede municipale di Sulbiate
Sulbiate, 19 luglio 2012
OGGETTO: appello al voto (ODG 6-7-8-9-10 del Consiglio
Comunale del 19 luglio 2012)
Gentili Signori,
ci permettiamo di raggiungervi
in questo modo un po’ inusuale, ma la delicatezza della circostanza lo
richiede. Visto e considerato che la via politico-istituzionale ha fallito, ci
rivolgiamo alle vostre coscienze. Vorremmo trasferirvi tutta la nostra
inquietudine e amarezza nel constatare la vostra indisponibilità - attraverso
le parole e il documento del vostro Gruppo in data 9 luglio u.s. - nel
considerare i punti richiamati in oggetto come una grande occasione di civiltà
e maturità politica.
In gioco non c’è il terzo
Assessore, questo semmai è un argomento di contorno. In gioco c’è l’operazione
di ammodernamento del nostro Statuto Comunale, nel segno del rafforzamento
della democrazia a favore di un miglior funzionamento dell’Ente, con
l’ampliamento degli spazi di partecipazione dei Cittadini.
È difficile sintetizzare le
nostre proposte in quattro righe. Possiamo dirvi che la rivisitazione dello
Statuto - dopo 20 anni dalla sua emanazione - serve per adeguare e aggiornare
il mondo delle Istituzioni Politiche con il mondo della società civile, che
nell’ultimo ventennio ha visto una trasformazione epocale con cambiamenti (si
pensi solo ad internet) che hanno profondamente segnato tutti gli ambiti della
vita.
Secondo noi, argomenti come i
diritti dei minori, degli anziani, dei diversamente abili, l’accoglienza degli
stranieri, la salvaguardia del territorio devono trovare una più attenta
formulazione nel nostro Statuto.
C’è anche il tema della tutela
dei diritti dei Cittadini e della loro partecipazione alla vita
politico-istituzionale, così come il tema della consultazione sistematica e
metodologica dei Comitati di Quartiere, per non dire della definizione del
quorum legato alle iniziative popolari e dei Consiglieri.
C’è poi l’aspetto del controllo
e della garanzia che riguarda sia l’attività della Giunta che l’attività del
Consiglio, ma anche la qualità dei servizi erogati. Aggiungiamo il controllo
del Comune sull’utilizzo del denaro pubblico erogato a enti, gruppi e
associazioni e sulle Società che gestiscono servizi pubblici.
Insomma, ci sembra che gli argomenti
non manchino per fare un’approfondita rivisitazione dello Statuto Comunale e
del Regolamento (nonché delle Commissioni). Noi notiamo la mancanza di volontà
politica a spalancare le porte del palazzo … agli azionisti, cioè ai Cittadini.
Ci sembra che gli occupanti del palazzo - alcuni per lo meno - non intendano concedere alcuna apertura e
disponibilità alla trasparenza, alla partecipazione e al controllo da parte dei
Cittadini.
Vi invitiamo seriamente a non
rendervi complici di questa operazione - da basso impero - rivolta contro gli
interessi e i diritti della Cittadinanza. Questo è per voi l’ultimo appello.
Votate con noi il rinvio di questi argomenti. Sostenete la nostra proposta di
una Commissione mista e paritetica.
Ricordate: non lo fate per noi,
non lo fate per voi, lo fate per la gente di Sulbiate. Grazie per l’attenzione.
Le Minoranze Consiliari
3)
CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 LUGLIO 2012
PROPOSTA DI QUESTIONE PRELIMINARE AI PUNTI 6, 7, 8, 9 ALL’O.D.G. (ISTITUZIONE DELLE COMMISSIONI CONSULTIVE)
Propongo al Sindaco e ai colleghi Consiglieri di ritirare dall’odg - e rinviare a una seduta successiva- i punti relativi all’istituzione delle commissioni consultive per i seguenti motivi:
* Avevamo chiesto al Sindaco di poterne discutere prima in Commissione Capigruppo perché, trattandosi di organismi partecipativi volevamo portare il nostro contributo per migliorarne l’efficacia, ma non ci è stata data la possibilità di farlo.
* Il Sindaco ha proposto di discuterne direttamente in Consiglio Comunale, tuttavia c’è un aspetto fondamentale che rende pressoché inutile ogni discussione perché è strettamente legato alla modifica dello Statuto Comunale: la scelta di merito sulla Presidenza. Lo Statuto, infatti, attribuisce la Presidenza delle Commissioni Consultive al Sindaco o suo delegato; secondo noi, invece, il Presidente dovrebbe essere eletto dalla Commissione stessa.
* La scelta di merito sul Presidente non è dovuta alla volontà di sminuire l’importanza del Sindaco o dell’Assessore, ma alla necessità di fare della Commissione consultiva uno strumento a supporto del Consiglio Comunale, il quale indica temi e problemi da discutere e analizzare.
* Riteniamo infatti che i tempi richiedano con urgenza un ammodernamento del modo di governare: la Giunta trova nel Consiglio Comunale l’organo di indirizzo e di controllo della propria azione. Il Consiglio Comunale, a sua volta, si deve dotare di strumenti che consentano un reale scambio/raccordo con la cittadinanza, con una ricaduta positiva sull’attività della Giunta che riceve costanti stimoli/pareri sulle necessità del territorio.
* Si tratta sostanzialmente di considerare le commissioni in una nuova ottica che fa uscire l’Amministrazione Comunale da un approccio autoreferenziale (la Giunta individua la soluzione a un problema e chiede un parere alla Commissione) per assumere un approccio aperto nel quale l’approfondimento dei problemi e la ricerca delle soluzioni diventa un processo partecipato che fa sentire i cittadini corresponsabili di quanto avviene in paese.
Elenco alcune delle nostre proposte per dare un’idea del tipo di discussione che avremmo dovuto affrontare prima del Consiglio Comunale (oltre al tema del Presidente).
Anziché due commissioni, riteniamo più proficuo creare un’unica commissione “Ambiente, Viabilità, Trasporti”; consideriamo indispensabile una commissione “Urbanistica-PGT” che comprenda anche la Protezione Civile perché quest’ultima può fornire importanti indicazioni relative alla salvaguardia del territorio in fase di programmazione. Crediamo sia giunto il tempo di pensare a una Commissione che si occupi del settore sociale che è diventato un’area molto importante dell’attività dell’Ente.
Le Commissioni consultive hanno funzioni di ricerca, studio, proposta. Nell'ambito delle rispettive competenze per materia, hanno il compito:
a) di esaminare ed approfondire, in sede referente, questioni di interesse dell'Amministrazione loro deferite dal Consiglio o dalla Giunta o dal Sindaco;
b) di assumere diretta conoscenza dell'andamento e delle questioni concernenti enti, aziende, consorzi, società, ed altre forme associative a cui il Comune é interessato;
c) di svolgere di propria iniziativa un esame su materie ed argomenti che ritengono di particolare interesse per la cittadinanza;
d) di proporre al Sindaco di inserire all'Ordine del Giorno del Consiglio oggetti di cui ai precedenti punti.
Oltre alle Commissioni Consultive, è ora che il Comune pensi a dotarsi anche di commissioni di controllo e garanzia, ad esempio, una commissione “Controllo comunale e tutela dei diritti civili” e una “Commissione per l’informazione e la divulgazione” che si occupi dell’uso delle bacheche, del sito comunale, dell’informatore e delle sale pubbliche.
Ai componenti la commissione deve essere garantito l’accesso ai documenti che abbiano attinenza con gli obiettivi della commissione.
Questi sono solo degli esempi per affrontare in maniera nuova il tema delle commissioni. Sollecito i Colleghi Consiglieri a considerare attentamente l’inopportunità di procedere in modo affrettato ad istituire “per tradizione” commissioni che hanno dimostrato di avere scarsa incidenza sull’attività dell’Amministrazione Comunale. Ha più senso concedersi qualche tempo per un approfondimento e produrre degli organismi che abbiano maggiore attinenza con le reali esigenze dei cittadini e di chi li rappresenta.
Grazie per la vostra attenzione.
Il capogruppo di Facciamoci in Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli
4)
PROPOSTA DI QUESTIONE PRELIMINARE AL PUNTO 10 ALL’ODG
(MODIFICHE ALLO STATUTO COMUNALE - RICHIESTA DI RINVIO)
Lo scorso 15 giugno ho saputo (e solo
perché ho preso l’iniziativa di chiedere un incontro al Sindaco) che era
intenzione della Giunta apportare delle modifiche allo Statuto Comunale da
sottoporre all’approvazione del Consiglio di luglio.
Ho subito convenuto che l’adeguamento
dello Statuto fosse necessario, ma ho evidenziato la necessità di un
approfondito lavoro di revisione che di certo non si sarebbe potuto esaurire in
una seduta della Commissione Capigruppo.
È sorta quindi spontanea la domanda
del perché una tale urgenza da parte del Gruppo di Maggioranza, visto che sono
anni (dall’ultimo aggiornamento del ’99) che l’attività istituzionale e
amministrativa dell’Ente va avanti con uno Statuto ampiamente superato dalle
Leggi dello Stato.
La risposta del Sindaco è stata
piuttosto evasiva: da un lato c’era l’esigenza politica di nominare il terzo Assessore
(cosa che però al 15 giugno non era considerata dal Sindaco un’urgenza
impellente), dall’altro c’era l’esigenza del Segretario Comunale di adeguare lo
Statuto alla nuova normativa. Si decide quindi di attendere la bozza stesa dal
Segretario Comunale, che arriva il 22 giugno insieme alla convocazione della
Commissione Capigruppo per il 9 luglio.
Nel frattempo, mi attivo con il mio
Gruppo: rileggiamo lo Statuto di Sulbiate, identificando i punti da rivedere,
facciamo una ricerca degli Statuti più aggiornati, incominciamo ad ipotizzare
nuove formule per gli aspetti politicamente più rilevanti. Ci convinciamo che è
un processo complesso nel quale occorre confrontarsi allargando il dibattito,
perché lo Statuto è di tutti e deve
essere scritto per rappresentare il modo di sentire di tutti e per garantire i
diritti di tutti. Rileviamo altresì che la revisione deve comprendere anche
il Regolamento del Consiglio Comunale.
Il Gruppo Sulbiate Democratica e Solidale condivide questa visione. Decidiamo
allora di scrivere al Sindaco e al Capogruppo di Maggioranza per proporre un
gruppo di lavoro non esclusivamente consiliare, una commissione paritetica in
cui tutte le forze politiche locali abbiano la possibilità di portare il loro
contributo specifico di esperienza, di pensiero e di valori (lettera congiunta
dei Capigruppo Fassina e Mattavelli del 3.07.2012).
La risposta del Sindaco è negativa
(lettera del 6.07.2012) in quanto ritiene che gli aspetti regolamentari
dell’Ente siano di competenza della Commissione Capigruppo. La sua
controproposta è di discutere ulteriori modifiche in una fase successiva, dopo
l’approvazione della bozza predisposta dal Segretario Comunale. Allora ci
domandiamo perché non rinviare l’approvazione in Consiglio Comunale per dare il
tempo alla Commissione Capigruppo di svolgere il suo lavoro.
La risposta arriva il 9 luglio, in
Commissione Capigruppo. Se non si modifica l’articolo 16 dello Statuto è
impossibile nominare un altro Assessore. E questa ora è una priorità per la Maggioranza. Senza entrare nel merito
della scelta del terzo Assessorato, propongo di limitare la modifica
all’articolo 16 per consentire alla Giunta di mettere in atto le sue scelte e,
contemporaneamente, aprire il tavolo che si occuperà della revisione
complessiva.
Per tagliare corto, il Sindaco e il
Capogruppo di Maggioranza acconsentono a sottoporre lo Statuto alla revisione
di una Commissione Capigruppo allargata, ma solo dopo avere fatto le modifiche
che questa sera il Consiglio Comunale si accinge a votare. Le motivazioni sono le
seguenti: il Gruppo di Maggioranza ha già preso posizione e ha deciso di
appoggiare questa scelta (con tanto di lettera che viene messa agli Atti della
Commissione Capigruppo); le modifiche proposte al Consiglio Comunale sono solo di
carattere tecnico, per “fare pulizia” di tutti i riferimenti normativi
superati.
Sono due motivazioni insostenibili.
La prima, perché, se è logico che un Capogruppo segua la linea politica
indicata dal proprio Gruppo, è invece illogico che non tenga conto della
necessità di trovare una mediazione con gli altri due Gruppi. Anch’io mi sono
presentata con l’idea di portare avanti la linea del mio Gruppo, ma poi, per
trovare un accordo, ho dovuto rinunciare a qualcosa. Se tutti affrontassero le
riunioni tirando fuori una lettera e dicendo “il mio gruppo si è già espresso,
non possiamo accettare una cosa diversa” sarebbe del tutto inutile convocare la
Commissione Capigruppo. Questo per dare una dimostrazione molto eloquente (fatti,
non parole) del livello di disponibilità al confronto del Gruppo Sulbiate Insieme e della capacità di
mediazione del Capogruppo di Maggioranza.
La seconda motivazione, cioè che si
tratta solo di modifiche di carattere tecnico. Se così fosse, tutte le
modifiche sarebbero delle mere trascrizioni di articoli di Legge e quindi
incontestabili. Non è così. Ci sono parti che potevano essere formulate
diversamente, perché frutto di scelte discrezionali. Vediamone alcune.
Nell’articolo 8 si dà per scontato
che il Consiglio Comunale sia presieduto dal Sindaco, mentre Il Testo Unico degli
Enti Locali dice che lo Statuto può prevedere la figura del Presidente.
Di conseguenza, l’articolo 9 recita
che Il Consiglio è convocato dal Sindaco, sentita la Giunta. Noi riteniamo che
prima della convocazione del Consiglio Comunale ci debba essere anche una
consultazione dei Capigruppo.
L’art. 42, comma 3 del TUEL recita
“Il Consiglio, nei modi disciplinati
dallo Statuto, partecipa altresì alla definizione, all’adeguamento e alla
verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche …”. Un aspetto
fondamentale della vita amministrativo-istituzionale che nella nuova bozza di
Statuto all’art. 11 è già stato disciplinato in maniera
unilaterale.
Infine, la modifica che a nostro
avviso spiega tutto (ne avremo la conferma quando conosceremo il nome del nuovo
Assessore): nell’articolo 17 viene eliminato il divieto di far parte della
Giunta a chi ha ricoperto nei due mandati consecutivi immediatamente precedenti
la carica di Assessore.
Nonostante quest’ultima scelta
palesemente politica sia stata evidenziata in Commissione Capigruppo, nessun
cenno di rinuncia o disponibilità di discussione ci è giunto da parte del
Sindaco o del Capogruppo di Maggioranza.
Mi scuso se la ricostruzione è
risultata un po’ lunga, ma era necessaria per comprendere meglio la
conclusione. In sintesi, come Gruppo politico, abbiamo visto, nella necessità
di modificare l’Atto normativo più importante a livello locale, l’occasione per
andare oltre i formalismi e i tecnicismi e instaurare un aperto dialogo istituzionale
basato sulla pari dignità dei ruoli di Maggioranza e Minoranza, in quanto lo
Statuto non è uno strumento da pensare ad uso e consumo di una parte.
Abbiamo fatto una proposta di alto
profilo nell’interesse del paese, una proposta volta a far crescere il livello
democratico, che non metteva in gioco programmi elettorali e cose da fare, ma qualcosa
di più grande: la capacità di comprendere che rivedere il nostro Atto Comunale più
alto implica un ritorno alle origini, una riflessione sui principi e sui valori
che fondano la nostra comunità civile e che fare questo percorso insieme, con
tutta la fatica che comporta, è un’opportunità imperdibile per condividere il
senso più alto della politica, ricostruire una normale dialettica democratica e
rinsaldare il patto con i cittadini che si stanno sempre più allontanando dalla
politica e dalle Istituzioni, qui a Sulbiate come ovunque.
Pare che per Sulbiate Insieme quest’ultimo non sia un problema. Per noi lo è - e
crediamo che l’adeguamento dello Statuto e del Regolamento sia da fare in una
prospettiva di trasparenza, partecipazione, efficienza, riduzione dei costi,
controllo e verifica dei risultati, tutela dei diritti del cittadino, tutti
temi sensibili che devono essere seriamente affrontati per recuperare la
fiducia dei cittadini.
Mi auguro che tutto questo non sia
troppo lontano dalla sensibilità degli uomini e delle donne di Sulbiate Insieme e che si possa ancora realizzare. Per questo faccio un ultimo appello
al Sindaco e ai Colleghi di Maggioranza, invitando soprattutto i nuovi
Consiglieri a riflettere su come state maldestramente e ingiustamente trattando
lo Statuto, piegandolo alle vostre necessità di parte, quando invece dovrebbe
garantire le “regole del gioco” valide per tutti e per questo accettate da
tutti. Vale davvero la pena macchiarsi di questo gesto per avere il terzo
assessore subito? In fondo, in tempi di crisi in cui tutti devono fare
sacrifici, forse anche la Giunta potrebbe fare il sacrificio di rinunciare a un
Assessore e far lavorare i Consiglieri con le deleghe (dopotutto, i Gruppi di
Minoranza si devono accontentare di un unico Consigliere). Mi sembrano tutte
valutazioni che meritano un ripensamento. Per queste ragioni chiedo il ritiro
del punto 10 dall’ODG.
Il capogruppo di Facciamoci in
Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli
DICHIARAZIONE IN MERITO AL PUNTO 10 ALL’O.D.G. (MODIFICHE
ALLO STATUTO COMUNALE)
Purtroppo, il passaggio istituzionale
di questa sera vede prevalere l’immobilismo della Maggioranza in un atteggiamento
di conservazione del potere: il bisogno
di rafforzare l’esecutivo ammantato della perbenista volontà di rispondere ai
bisogni della popolazione.
Si sta verificando quello che avevamo
paventato fin dal primo Consiglio Comunale: anteporre le cose da fare alla
creazione di spazi di dialogo e di partecipazione e alla ricerca costante del
consenso del paese (come se questo fosse un “optional”, qualcosa che esula dal
bene del paese).
Infatti, forte della vittoria conseguita alle urne
e incurante della maggioranza relativa che rappresenta, Sulbiate Insieme ha deciso di portare in Consiglio Comunale - contro
il parere motivato delle Minoranze - non una delibera qualsiasi, la modifica allo Statuto, che non può essere
fatta ad uso e consumo di una sola parte.
Io questa sera non intendo
partecipare al voto, per i motivi che ho ampiamente esposto. Ne riparleremo in
Commissione.
Il capogruppo di Facciamoci in
Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli