domenica 29 luglio 2012

Dal gruppo consiliare "Facciamoci in quattro per Sulbiate"




TROPPE GIUSTIFICAZIONI E POCHE VERITA’ ….

Difficile dire se la “difesa” di Sulbiate Insieme sia più ridicola o surreale. Di fatto è la conferma, già evidente con il silenzio/assenso con  cui i Consiglieri di maggioranza e lo stesso Sindaco hanno condiviso gli interventi di Stucchi, che  tutto il Gruppo avalla e condivide i comportamenti del 19 luglio e, come tale, è corresponsabile e complice del Vicesindaco.
Comunque è un insulto alla ragione leggere la ricostruzione dei fatti accaduti e le motivazioni che il Gruppo di Maggioranza adduce a giustificazione dell’inqualificabile comportamento del suo Vicesindaco durante e dopo la seduta di Consiglio Comunale del 19 luglio. Volutamente, non si fa cenno alcuno alle ulteriori dichiarazioni rilasciate dal Vicesindaco al Giornale di Vimercate “L’atteggiamento tenuto da Mattavelli non è da stronza, ma da stronza al cubo. L’avrei presa a schiaffi, ma sono un gentiluomo e certe cose non le faccio”.
Riguardo la seduta di Consiglio, è vero, purtroppo, che si è svolta “con la dinamica consueta”: Stucchi che commentava in malo modo gli interventi delle Minoranze, che monopolizzava gli interventi senza che nessuno lo richiamasse all’ordine, i Consiglieri di Maggioranza in silenzio, il Sindaco ed il Segretario Comunale che seguivano il suo personale show. Nulla è cambiato da quando era Sindaco; anche questa volta ha dato il meglio di sé.
Che dire poi di quanto indirizzato al Sindaco di Aicurzio :
 "Il Sindaco di Aicurzio è un soggetto un po' strano. Lui non ha nessun diritto nè ad essere informato né a informarsi su quello che fa la Fondazione le due Rose a Sulbiate" 
"Il Sindaco di Aicurzio è quello che ha detto che con il Commissario ha risolto la questione in 15 giorni.  Il sindaco di Aicurzio è un soggetto inattendibile se vogliamo dircelo tra pochi amici, prova ne è il fatto che si incazza se viene a sapere che la Fondazione due Rose viene a Sulbiate a conoscere i nuovi Amministratori.” 
Dichiarazioni che hanno indotto il Sindaco M. Baraggia a minacciare querela e che possono pregiudicare pesantemente i futuri rapporti di collaborazione e di vicinato con il Comune di Aicurzio. 
Per non parlare della spudoratezza con cui il Vicesindaco ha accusato le Commissioni di avere “prodotto sporcizia” in passato, perché esprimevano disaccordo con le scelte dell’Amministrazione Comunale.
Vogliamo anche ricordare i “chissenefrega” da lui pronunciati, che non sono degni di un Vicesindaco che ha qualche considerazione per i Cittadini. Ad esempio, i lavori per l’acquedotto in p.za Castello sono stati fermi per 2 mesi in attesa che venisse pronto un pezzo speciale realizzato per superare il disalinneamento dei tubi provenienti da Bellusco con quelli posati sotto il dosso lungo? Risposta: “Chi se ne frega, è un problema ingegneristico”.
Chi era presente tra il pubblico ha percepito, oltre alle parole, i toni arroganti e sprezzanti che ha riservato un po’ a tutti, compresi i Consiglieri di Minoranza, nel commentare le loro scelte e nel rispondere alle loro richieste. Non è necessario arrivare agli insulti per risultare sgradevoli, eccessivi e inappropriati ad un consesso civile.
Dobbiamo rimarcare che nè il Sindaco Crespi, nè il capogruppo Brambilla, nè i Consiglieri di Maggioranza, nè il Segretario Comunale l’hanno invitato ad  assumere un comportamento ed un eloquio più confacente ad una seduta di Consiglio e più rispettoso nei confronti dei Cittadini presenti, dei Consiglieri di Minoranza e degli assenti. Del resto, sappiamo per esperienza che se i Consiglieri di Minoranza fossero intervenuti in tal senso, avrebbero prodotto l’effetto contrario.
Purtroppo siamo stati anche testimoni diretti di quanto accaduto fuori dall’aula consigliare; il tono e la violenza, quasi fisica ed intimidatoria, con cui Stucchi ha apostrofato il Capogruppo Mattavelli, dinnanzi ai Cittadini che lasciavano l’aula Consigliare, non può essere senz’altro giudicata una “risposta privata”; era una sorta di “piazzata” per offendere ed umiliare pubblicamente il Consigliere.
Nè tantomeno regge la giustificazione “rispondevo agli insulti contenuti in una lettera privata della Mattavelli” in quanto :
1)    La lettera in questione non era firmata Mattavelli, bensì “i Consiglieri di Minoranza” e quindi, da attribuirsi in egual misura al nostro gruppo “Facciamoci in 4 per Sulbiate” e a  “Sulbiate Democratica e Solidale” di cui Fassina e Mattavelli sono capogruppo. Interessante sarebbe sapere perché non ha indirizzato la stessa offesa al Consigliere Fassina (corresponsabile con la Mattavelli) limitandosi ad indirizzargli un blando “non rivolgermi più la parola”.
2)    La lettera/appello non aveva nulla di privato, ma trattava di argomenti inerenti il Consiglio Comunale, tanto è vero che è stata indirizzata a tutti i Consiglieri di Maggioranza e recapitata presso la sede municipale. 
3)    Il testo non conteneva insulti, ma opinioni su comportamenti politici che sono stati poi confermati con le scelte fatte da Sulbiate Insieme durante il Consiglio. Il problema vero è che il fatto di essere stati eletti per 3 legislature vi fa sentire “intoccabili” e legittimati (??) a considerare ogni critica come “attacco alle istituzioni”, ma dovete farvene una ragione perché Sulbiate Insieme NON è “le istituzioni”.
4)    La lettera/appello è stata distribuita verso le ore 21,00 (prima dell’inizio della seduta); la sua reazione e’ avvenuta verso le ore 24,30; gli ci sono volute più di tre ore per sentirsi offeso e produrre la sua replica? Con questo lasso di tempo trascorso tra la “provocazione” e la “reazione” nessun giudice le avrebbe riconosciuto l’attenuante del “delitto d’impeto”.
In ogni caso, sentendosi offeso dal contenuto della lettera/appello, il Vicesindaco avrebbe potuto  inoltrare al Sindaco, quale Presidente del Consiglio, la richiesta di parola per fatto personale, e replicare alle “provocazioni” di Fassina/Mattavelli durante la seduta Consigliare. Certo però che in tal caso la sua dichiarazione sarebbe stata registrata e messa agli Atti. Altrimenti avrebbe potuto rispondere con un’altra lettera. Ci sono infiniti modi per manifestare il proprio disappunto in maniera civile …
Proprio di basso livello è il tentativo di ridimensionare la gravità della sua offesa affermando che l’ha pronunciata  “non come consigliere ma da privato cittadino”; forse che l’offesa sarebbe stata meno grave se pronunciata dal Cittadino Stucchi? Forse che i Cittadini che hanno sentito hanno fatto un distinguo tra lo Stucchi Cittadino e lo Stucchi Vicesindaco? Non solo ha offeso il Consigliere Mattavelli ma ha anche delegittimato il ruolo istituzionale che ricopre. 
La volontà di offendere il Consigliere Mattavelli viene poi ribadita e confermata da tutto il Gruppo Sulbiate Insieme quando nel suo scritto afferma “un parere personale espresso a tu per tu da chi ha conosciuto la signorina che si permette questo modo di relazioni” (che si permette che cosa?). Appare infatti chiaro che il termine “signorina”, in quanto riferimento fuori luogo ed ingiustificato di stato civile della Dottoressa Mattavelli, è usato in modo volutamente dispregiativo. (Il movimento femminista potrà fornire ulteriori spiegazioni sull’uso denigratorio che viene riconosciuto alla parola “Signorina“).
Con questi marcati limiti caratteriali riteniamo che Stucchi non abbia le caratteristiche per assolvere le incombenze di vicesindaco ed Assessore che, in tali ruoli, lo vedranno impegnato in trattative importanti e cruciali per il futuro del Paese. La cosa più dignitosa sarebbe fare un passo indietro e rimettere al Sindaco le deleghe ricevute. Sapendo che non lo farà, facciamo notare al Sindaco che può ancora salvare se stesso e tutto il Gruppo di Maggioranza dalla rovina in cui lo trascinerà il Vicesindaco - solo se gli revocherà le deleghe.
Relativamente poi all’affermazione “La maggioranza ha saputo rinnovarsi con 4 su 6 amministratori nuovi” non possiamo non sottolineare che essa ha modificato lo Statuto per consentire di nominare in Giunta persone che hanno già fatto due mandati da Assessore. Inoltre, proprio il giorno successivo il Consiglio Comunale, il Sindaco ha richiamato in servizio, come assessore esterno, l’ex-assessore C. Zanoni. Vien da chiedersi perchè non l’abbia inserito in lista al momento delle elezioni se, come da Lui detto in Consiglio senza comunicarne il nome, è stato richiamato “per non perdere un patrimonio di esperienza”?
Eppoi, suvvia, proprio uno che occupa ininterrottamente da 13 anni (tralasciamo quelli antecedenti) la carica di amministratore a vari livelli, definisce “riciclati” Fassina e Mattavelli? Proprio uno che, pur di vincere le elezioni, si è alleato (nel 2004) con Forza Italia e (nel 2009) con il Partito Democratico? Proprio uno che, pur di continuare la legislatura, ha cercato (nel 2011) di sostituire nella sua maggioranza i rappresentanti del PD con quelli del PDL?
E poi ancora, l’accusa rivoltaci di avere preparato in anticipo le dichiarazioni. È noto che le dichiarazioni devono essere messe agli Atti. Da quando vengono scritte al momento, durante il Consiglio Comunale? E’ chiaro che, se i comportamenti in Consiglio Comunale fossero stati diversi, sarebbero cambiate anche le dichiarazioni.
Un’altra assurdità colossale: ritenere l’abbandono dell’aula “fatto irrispettoso nei confronti delle istituzioni” e “teatrino”. Ma la libertà di dimostrare il dissenso dove la mettiamo? I Consiglieri Fassina e Mattavelli hanno esercitato un loro diritto.
E poi, come pensate di essere credibili quando affermate di “aver dato piena disponibilità “ a rivedere lo Statuto, mentre  contemporaneamente ammettete di non esserci riusciti, pur essendo nelle vostre intenzioni, negli ultimi 7 anni?

Né i Gruppi di Minoranza né tantomeno il Giornale di Vimercate hanno “estorto” le offensive dichiarazioni che il Vicesindaco ha dapprima indirizzato al Capogruppo Mattavelli e successivamente rilasciato al giornalista.
Le scuse offerte dal Gruppo Sulbiate Insieme non possono essere subordinate, come richiesto, alla rinuncia al diritto di critica politica che compete ai Gruppi di Minoranza.

IL GRUPPO CONSILIARE FACCIAMOCI IN QUATTRO PER SULBIATE

sabato 21 luglio 2012

Un comportamento vergognoso da chi veste i panni dell'Istituzione. Un comportamento vergognoso da chi dovrebbe essere esempio civico


Di seguito il comunicato stampa che appoggiamo pienamente col gruppo consiliare "Facciamoci in quattro per sulbiate", per denunciare un atteggiamento estremista che, speriamo, verrà isolato e sanzionato attraverso i dovuti provvedimenti da chi di dovere.

Esprimiamo la nostra piena solidarietà al capogruppo Daniela Mattavelli e condanniamo a pieno gli atteggiamenti del Vicesindaco pro tempore dicendo a piena voce: Vergogna! Un pessimo esempio per tutti i nostri Cittadini, soprattutto i nostri ragazzi che ricevono un "ottimo" esempio: se un Vicesindaco può esprimersi in questo modo, perché non posso farlo io? Questo è il pensiero che questi atteggiamenti producono. Vergogna!


                                                                   COMUNICATO STAMPA

Denunciamo il grave episodio verificatosi al termine della seduta del Consiglio Comunale del 19 luglio u.s., quando il Vicesindaco, Stucchi Maurizio, ha rivolto, dinnanzi a sbigottiti Cittadini, al nostro Consigliere Mattavelli Daniela parole ingiuriose a commento di opinioni espresse nell’esercizio della sua funzione di Capogruppo di Minoranza :
“Non mi devi più rivolgere la parola”
 “Vergognati”
“Sei una stronza”
Tale comportamento intollerabile e gravemente lesivo della dignità personale e del ruolo istituzionale (sia di Consigliere che di Vicesindaco) manifesta tutta la sua inadeguatezza a ricoprire una carica pubblica così delicata.
L’esecrabile episodio si verifica, altresì, dopo che, lo stesso Vicesindaco, a  più riprese durante il Consiglio Comunale, si è espresso in maniera irrispettosa nei confronti dei Consiglieri di Minoranza, dei componenti delle Commissioni, dei Comitati di Quartiere e del Sindaco di un Comune vicino.
Il tutto senza che il Sindaco - figura di garanzia nel suo ruolo super partes di Presidente dell’assemblea - sia intervenuto a contenere le intemperanze del suo vice.
Esprimiamo forte preoccupazione per il futuro, dal momento che anche il Segretario Comunale non è mai  intervenuto per interrompere tali eccessi ed offrire le necessarie garanzie a tutela dei Gruppi di Minoranza.


Di seguito pubblichiamo la lettera aperta al "gruppo rosa" di Sulbiate Insieme (di cui fa parte anche la moglie dello stesso Vicesindaco), sperando in un suo forte segnale a tal riguardo. 
Una vera offesa, quella del Vicesindaco, rivolto indubbiamente a tutte le donne per i suoi atteggiamenti sprezzanti.


                                                                           LETTERA APERTA

Gentili Signore,
mi rivolgo al vostro animo femminile, da donna impegnata nella vita politica locale a donne che hanno fatto pubblicamente una scelta politica di campo, decidendo di sostenere il Gruppo Sulbiate Insieme.
La vostra Lista Civica, già nell’ultima campagna elettorale, mi ha fatto oggetto (attraverso il Blog di Sulbiate Insieme) di attacchi offensivi a cui non ho voluto replicare per non appesantire il clima già difficile.
Ora, però, i vostri rappresentanti in Consiglio Comunale (che tra l’altro, dalla loro posizione di Maggioranza, dovrebbero rappresentare tutto il paese) hanno davvero passato il segno, arrivando alle ingiurie.
Al termine dell’ultimo Consiglio Comunale del 19 luglio mi sono sentita apostrofare con toni oltremodo insolenti dal Vicesindaco: “vergognati”, “non mi devi più rivolgere la parola”, “sei una stronza”. Solo perché sto cercando di portare avanti una battaglia di civiltà a nome dei Cittadini che ho l’onore di rappresentare in Consiglio Comunale.
Tutto ciò è intollerabile! Voi cosa ne pensate? Volete una politica così?
Sono convinta che una donna non possa condividere e accettare questi modi violenti e irrispettosi della dignità personale, pertanto vi invito a non rimanere indifferenti (rendendovi complici) di fronte a questi comportamenti che impediscono la creazione di un corretto confronto democratico e non ci aiutano a lavorare per il bene di Sulbiate.
Fate sentire la vostra voce!

Daniela Mattavelli
Consigliere del Gruppo Facciamoci in Quattro per Sulbiate

venerdì 20 luglio 2012

Le dichiarazioni di "Facciamoci in quattro per Sulbiate"



Le dichiarazioni rilasciate in Consiglio Comunale dal gruppo consiliare Facciamoci in quattro per Sulbiate:





1)




CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 LUGLIO 2012

DICHIARAZIONE IN MERITO AL PUNTO 4 ALL’ODG (PRESENTAZIONE LINEE PROGRAMMATICHE 2012-2017)

Dopo avere ascoltato l’illustrazione delle linee programmatiche che guideranno l’azione della Giunta nei prossimi cinque anni il Gruppo Facciamoci in Quattro per Sulbiate esprime le seguenti considerazioni.
I primi quattro punti descritti (Pedemontana, opere pubbliche, salvaguardia/protezione/ recupero, PGT) hanno una caratteristica in comune: qualunque scelta si adotterà in questi ambiti causerà trasformazioni permanenti che cambieranno il volto del nostro paese e condizioneranno il futuro.
Il minimo che l’Amministrazione deve garantire è che siano scelte partecipate e condivise il più possibile. Pertanto ci aspettiamo che, prima di ogni decisione definitiva, le proposte vengano discusse con le Minoranze, con i Comitati di Quartiere, nelle Commissioni.
Sul problema dell’autostrada, che riguarda tutti, ci deve essere il coinvolgimento delle Minoranze anche nella partecipazione ai tavoli con Provincia, Regione, Società Pedemontana. Lo stesso dicasi delle modifiche alla SP 177.
RIQUALIFICAZIONE PIAZZE. Le indicazioni fornite sono troppo generiche e teoriche e possono dare vita alle più svariate soluzioni. Non accetteremo progetti elaborati dal luminare di turno, senza che si apra il dibattito a livello politico e si dia la parola ai cittadini attraverso assemblee e Comitati di Quartiere.
VIABILITA’. Il percorso della tangenziale nord, così come previsto dal PGT deve essere riesaminato mediante prolungamento della stessa direttamente sull’esistente via Mascagni. Chiediamo inoltre che si preveda
-         una revisione accurata della segnaletica stradale;
-         un piano di intervento per la manutenzione del manto stradale;
-         la soluzione delle criticità di via Fermi e tutto lo snodo slargo di via Dante/via Valfredda/ via Brianza;
-         uno stop ai dossi e l’utilizzo di modalità alternative per garantire la sicurezza (es. semafori, segnalatori di velocità …).

RECUPERO. Non ha alcun senso inserire in un programma di lavoro opere già realizzate, per giunta da privati. La casa natale di Madre Laura, l’immobile di vicolo S. Pietro, la vecchia canonica, la Chiesa di S. Ambrogio e il restauro conservativo degli affreschi non hanno alcuna attinenza con il programma dell’Amministrazione Comunale per il quinquennio 2012-2017. Anche gli immobili con interventi progettuali da definire e oggetto di approfondimenti sono tutti privati e l’Amministrazione, se decide di inserirli in un programma, dovrebbe specificare che tipo di scelte ha in mente. L’unica zona di recupero presente nel PGT mi risulta essere quella che va dalla casa da nobile fino al palazzo comunale.
PGT. Rileviamo che non ci sono piani di incentivazione per il recupero di aree degradate, né previsione di aree destinate a E.E.P.
PARCHI. C’è un’area privata con vocazione a parco a Sulbiate Superiore (dietro Villa Baraggia) che andrà distrutto a causa di un massiccio intervento edificatorio previsto nel PGT. Perché, a proposito di salvaguardia delle aree verdi, non si cerca di salvarlo, delocalizzando l’intervento edificatorio previsto su altra area?
SERVIZI ALLE FAMIGLIE. L’impegno a mantenere la capacità di risposta dell’Ente ai bisogni dei soggetti deboli deve essere supportato da uno sforzo di valutazione degli interventi e di programmazione, proprio per la necessità di ottimizzare le poche risorse. Accanto al recupero dell’evasione fiscale occorre attuare un attento monitoraggio delle spese, al fine di eliminare eventuali rischi di sprechi. Non è specificato in che cosa consiste il supporto alle persone/ famiglie che perdono il lavoro.
COLLABORAZIONE CON LE AGENZIE EDUCATIVE. La scelta politica di immobilismo nei riguardi della scuola materna ci sta portando verso una situazione di emergenza da cui sarà difficile uscire con scelte di senso. Affermare che si valuteranno progetti per realizzare una struttura pubblica solo in caso di rinuncia da parte della Parrocchia a svolgere il servizio equivale a stare a guardare mentre i problemi aumentano. Infatti, già a partire dal 2013 i dati ci dicono che i potenziali utenti saranno una quindicina in più. Censuriamo pertanto la scelta di privilegiare, tra le opere pubbliche, le piazze e la ex-filanda a scapito di un servizio per le famiglie così necessario e urgente.
COMITATI DI QUARTIERE. Ci auguriamo che la riorganizzazione di cui si parla non riguardi tanto la promozione di feste/attività ricreative, quanto la riqualificazione e il potenziamento del ruolo dei comitati nel favorire lo scambio tra cittadini e Amministrazione. Crediamo pertanto che si debba mettere a punto un metodo di lavoro che consenta ai Comitati di approfondire e di esprimere pareri sulle scelte dell’Amministrazione. Molto dipenderà dall’approccio della Giunta. È chiaro che se si chiederanno ai Comitati pareri su scelte già fatte, si continuerà nell’opera di svuotamento di senso già iniziata. Un rafforzamento del ruolo passa anche attraverso l’assegnazione di una sede fissa per le riunioni e di un piccolo fondo cassa per le spese di funzionamento.
ASSOCIAZIONI E GRUPPI. È giusto che il sostegno economico sia garantito a fronte di progetti e programmi presentati, ma riteniamo che l’Amministrazione Comunale debba formulare autonomamente degli indirizzi e delle priorità mediante la Commissione Cultura Sport e Tempo Libero.
COMMISSIONI CONSULTIVE. Il 15 giugno u.s., di comune accordo con il collega Fassina, abbiamo presentato al Sindaco un elenco di argomenti che come Minoranze ritenevamo di dover discutere in Commissione Capigruppo. Fra questi c’era anche il tema commissioni (quali, funzioni e composizione). Se la finalità principale delle Commissioni è quella di favorire la partecipazione e lo scambio cittadini/Amministrazione, è necessario che alla loro definizione contribuiscano anche le Minoranze. Dispiace constatare che la nostra richiesta non è stata presa in considerazione e che le Commissioni sono già state definite dalla Maggioranza riproponendo le stesse scelte del passato. Crediamo che ci sia bisogno di qualcosa di diverso e che la valorizzazione delle Commissioni dovrà passare attraverso la revisione dello Statuto e del Regolamento.
FILANDA. Si tratta di un progetto molto complesso e ambizioso, che ad oggi si basa in gran parte sulle buone intenzioni e sulla speranza di trovare altri finanziamenti. C’è un contributo di 800.000 Euro di Fondazione Cariplo, ma ancora non ci sono partner disposti a finanziare l’altro 50% della spesa, ammesso che i costi di ristrutturazione non risultino poi più alti della previsione, come spesso succede. C’è un’idea culturale/scientifica teorizzata dal Distretto Culturale Evoluto, ma non c’è un progetto sull’utilizzo della struttura. Si parla di scuola dell’artigianato ma non è stata fatta una ricognizione dei bisogni formativi del territorio, né uno studio di fattibilità riferito ad indirizzi formativi specifici. Non è ancora chiaro chi gestirà la struttura e con quali fondi (perché 1,6 milioni di Euro sono le spese previste per la progettazione e la ristrutturazione, poi si dovrà provvedere all’arredamento, alle attrezzature, alle spese di funzionamento); non è chiaro se e come la comunità di Sulbiate potrà fruire della struttura. Insomma, ci sono ancora troppe incognite e, soprattutto, c’è il rischio molto concreto che il Comune di Sulbiate, pur di non perdere il contributo ottenuto,  si impegni a finanziare il resto con mezzi propri di bilancio. Infatti, il Commissario Prefettizio con Atto n. 47 del 17 aprile 2012 ha destinato 420.000 Euro dell’avanzo di amministrazione per il restauro della ex filanda e l’attuale Amministrazione non si è ancora espressa su questa scelta che non vorremmo diventasse definitiva.
ASSOCIARE LE FUNZIONI COMUNALI. Il Patto di stabilità chiede ai Comuni di andare molto al di là delle azioni che sono state elencate. Associare le funzioni comunali è ben altra cosa. Significa che l’attività degli uffici deve essere gestita in maniera uniforme in due o più comuni. Ciò comporterà un’attenta valutazione da parte degli Amministratori e del personale che dovranno vagliare le opportunità di abbinamento offerte dal territorio e integrare le procedure facendo in modo che non si verifichino disservizi per i cittadini e che i risparmi di costi e i benefici siano reali.
Il capogruppo di Facciamoci in Quattro per Sulbiate
                                                                                     Daniela Mattavelli





2)


Egregi Signori
Consiglieri di Maggioranza
c/o sede municipale di Sulbiate


Sulbiate, 19 luglio 2012


OGGETTO: appello al voto (ODG 6-7-8-9-10 del Consiglio Comunale del 19 luglio 2012)

Gentili Signori,
ci permettiamo di raggiungervi in questo modo un po’ inusuale, ma la delicatezza della circostanza lo richiede. Visto e considerato che la via politico-istituzionale ha fallito, ci rivolgiamo alle vostre coscienze. Vorremmo trasferirvi tutta la nostra inquietudine e amarezza nel constatare la vostra indisponibilità - attraverso le parole e il documento del vostro Gruppo in data 9 luglio u.s. - nel considerare i punti richiamati in oggetto come una grande occasione di civiltà e maturità politica.
In gioco non c’è il terzo Assessore, questo semmai è un argomento di contorno. In gioco c’è l’operazione di ammodernamento del nostro Statuto Comunale, nel segno del rafforzamento della democrazia a favore di un miglior funzionamento dell’Ente, con l’ampliamento degli spazi di partecipazione dei Cittadini.
È difficile sintetizzare le nostre proposte in quattro righe. Possiamo dirvi che la rivisitazione dello Statuto - dopo 20 anni dalla sua emanazione - serve per adeguare e aggiornare il mondo delle Istituzioni Politiche con il mondo della società civile, che nell’ultimo ventennio ha visto una trasformazione epocale con cambiamenti (si pensi solo ad internet) che hanno profondamente segnato tutti gli ambiti della vita.
Secondo noi, argomenti come i diritti dei minori, degli anziani, dei diversamente abili, l’accoglienza degli stranieri, la salvaguardia del territorio devono trovare una più attenta formulazione nel nostro Statuto.
C’è anche il tema della tutela dei diritti dei Cittadini e della loro partecipazione alla vita politico-istituzionale, così come il tema della consultazione sistematica e metodologica dei Comitati di Quartiere, per non dire della definizione del quorum legato alle iniziative popolari e dei Consiglieri.
C’è poi l’aspetto del controllo e della garanzia che riguarda sia l’attività della Giunta che l’attività del Consiglio, ma anche la qualità dei servizi erogati. Aggiungiamo il controllo del Comune sull’utilizzo del denaro pubblico erogato a enti, gruppi e associazioni e sulle Società che gestiscono servizi pubblici.
Insomma, ci sembra che gli argomenti non manchino per fare un’approfondita rivisitazione dello Statuto Comunale e del Regolamento (nonché delle Commissioni). Noi notiamo la mancanza di volontà politica a spalancare le porte del palazzo … agli azionisti, cioè ai Cittadini. Ci sembra che gli occupanti del palazzo - alcuni per lo meno -  non intendano concedere alcuna apertura e disponibilità alla trasparenza, alla partecipazione e al controllo da parte dei Cittadini.
Vi invitiamo seriamente a non rendervi complici di questa operazione - da basso impero - rivolta contro gli interessi e i diritti della Cittadinanza. Questo è per voi l’ultimo appello. Votate con noi il rinvio di questi argomenti. Sostenete la nostra proposta di una Commissione mista e paritetica.
Ricordate: non lo fate per noi, non lo fate per voi, lo fate per la gente di Sulbiate. Grazie per l’attenzione.

Le Minoranze Consiliari





3)


CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 LUGLIO 2012

PROPOSTA DI QUESTIONE PRELIMINARE AI PUNTI 6, 7, 8, 9 ALL’O.D.G. (ISTITUZIONE DELLE COMMISSIONI CONSULTIVE)

Propongo al Sindaco e ai colleghi Consiglieri di ritirare dall’odg - e rinviare a una seduta successiva- i punti relativi all’istituzione delle commissioni consultive per i seguenti motivi:
* Avevamo chiesto al Sindaco di poterne discutere prima in Commissione Capigruppo perché, trattandosi di organismi partecipativi volevamo portare il nostro contributo per migliorarne l’efficacia, ma non ci è stata data la possibilità di farlo.
* Il Sindaco ha proposto di discuterne direttamente in Consiglio Comunale, tuttavia c’è un aspetto fondamentale che rende pressoché inutile ogni discussione perché è strettamente legato alla modifica dello Statuto Comunale: la scelta di merito sulla Presidenza. Lo Statuto, infatti, attribuisce la Presidenza delle Commissioni Consultive al Sindaco o suo delegato; secondo noi, invece, il Presidente dovrebbe essere eletto dalla Commissione stessa.
* La scelta di merito sul Presidente non è dovuta alla volontà di sminuire l’importanza del Sindaco o dell’Assessore, ma alla necessità di fare della Commissione consultiva uno strumento a supporto del Consiglio Comunale, il quale indica temi e problemi da discutere e analizzare.
* Riteniamo infatti che i tempi richiedano con urgenza un ammodernamento del modo di governare: la Giunta trova nel Consiglio Comunale l’organo di indirizzo e di controllo della propria azione. Il Consiglio Comunale, a sua volta, si deve dotare di strumenti che consentano un reale scambio/raccordo con la cittadinanza, con una ricaduta positiva sull’attività della Giunta che riceve costanti stimoli/pareri sulle necessità del territorio.
* Si tratta sostanzialmente di considerare le commissioni in una nuova ottica che fa uscire l’Amministrazione Comunale da un approccio autoreferenziale (la Giunta individua la soluzione a un problema e chiede un parere alla Commissione) per assumere un approccio aperto nel quale l’approfondimento dei problemi e la ricerca delle soluzioni diventa un processo partecipato che fa sentire i cittadini corresponsabili di quanto avviene in paese.

Elenco alcune delle nostre proposte per dare un’idea del tipo di discussione che avremmo dovuto affrontare prima del Consiglio Comunale (oltre al tema del Presidente).
Anziché due commissioni, riteniamo più proficuo creare un’unica commissione “Ambiente, Viabilità, Trasporti”; consideriamo indispensabile una commissione “Urbanistica-PGT” che comprenda anche la Protezione Civile perché quest’ultima può fornire importanti indicazioni relative alla salvaguardia del territorio in fase di programmazione. Crediamo sia giunto il tempo di pensare a una Commissione che si occupi del settore sociale che è diventato un’area molto importante dell’attività dell’Ente.
Le Commissioni consultive hanno funzioni di ricerca, studio, proposta. Nell'ambito delle rispettive competenze per materia, hanno il compito:
a) di esaminare ed approfondire, in sede referente, questioni di interesse dell'Amministrazione loro deferite dal Consiglio o dalla Giunta o dal Sindaco;
b) di assumere diretta conoscenza dell'andamento e delle questioni concernenti enti, aziende, consorzi, società, ed altre forme associative a cui il Comune é interessato;
c) di svolgere di propria iniziativa un esame su materie ed argomenti che ritengono di particolare interesse per la cittadinanza;
d) di proporre al Sindaco di inserire all'Ordine del Giorno del Consiglio oggetti di cui ai precedenti punti.

Oltre alle Commissioni Consultive, è ora che il Comune pensi a dotarsi anche di commissioni di controllo e garanzia, ad esempio, una commissione “Controllo comunale e tutela dei diritti civili” e una “Commissione per l’informazione e la divulgazione” che si occupi dell’uso delle bacheche, del sito comunale, dell’informatore e delle sale pubbliche.
Ai componenti la commissione deve essere garantito l’accesso ai documenti che abbiano attinenza con gli obiettivi della commissione.

Questi sono solo degli esempi per affrontare in maniera nuova il tema delle commissioni. Sollecito i Colleghi Consiglieri a considerare attentamente l’inopportunità di procedere in modo affrettato ad istituire “per tradizione” commissioni che hanno dimostrato di avere scarsa incidenza sull’attività dell’Amministrazione Comunale. Ha più senso concedersi qualche tempo per un approfondimento e produrre degli organismi che abbiano maggiore attinenza con le reali esigenze dei cittadini e di chi li rappresenta.

Grazie per la vostra attenzione.


Il capogruppo di Facciamoci in Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli





4)



PROPOSTA DI QUESTIONE PRELIMINARE AL PUNTO 10 ALL’ODG (MODIFICHE ALLO STATUTO COMUNALE - RICHIESTA DI RINVIO)

Lo scorso 15 giugno ho saputo (e solo perché ho preso l’iniziativa di chiedere un incontro al Sindaco) che era intenzione della Giunta apportare delle modifiche allo Statuto Comunale da sottoporre all’approvazione del Consiglio di luglio.
Ho subito convenuto che l’adeguamento dello Statuto fosse necessario, ma ho evidenziato la necessità di un approfondito lavoro di revisione che di certo non si sarebbe potuto esaurire in una seduta della Commissione Capigruppo.
È sorta quindi spontanea la domanda del perché una tale urgenza da parte del Gruppo di Maggioranza, visto che sono anni (dall’ultimo aggiornamento del ’99) che l’attività istituzionale e amministrativa dell’Ente va avanti con uno Statuto ampiamente superato dalle Leggi dello Stato.
La risposta del Sindaco è stata piuttosto evasiva: da un lato c’era l’esigenza politica di nominare il terzo Assessore (cosa che però al 15 giugno non era considerata dal Sindaco un’urgenza impellente), dall’altro c’era l’esigenza del Segretario Comunale di adeguare lo Statuto alla nuova normativa. Si decide quindi di attendere la bozza stesa dal Segretario Comunale, che arriva il 22 giugno insieme alla convocazione della Commissione Capigruppo per il 9 luglio.
Nel frattempo, mi attivo con il mio Gruppo: rileggiamo lo Statuto di Sulbiate, identificando i punti da rivedere, facciamo una ricerca degli Statuti più aggiornati, incominciamo ad ipotizzare nuove formule per gli aspetti politicamente più rilevanti. Ci convinciamo che è un processo complesso nel quale occorre confrontarsi allargando il dibattito, perché lo Statuto è di tutti e deve essere scritto per rappresentare il modo di sentire di tutti e per garantire i diritti di tutti. Rileviamo altresì che la revisione deve comprendere anche il Regolamento del Consiglio Comunale.
Il Gruppo Sulbiate Democratica e Solidale condivide questa visione. Decidiamo allora di scrivere al Sindaco e al Capogruppo di Maggioranza per proporre un gruppo di lavoro non esclusivamente consiliare, una commissione paritetica in cui tutte le forze politiche locali abbiano la possibilità di portare il loro contributo specifico di esperienza, di pensiero e di valori (lettera congiunta dei Capigruppo Fassina e Mattavelli del 3.07.2012).
La risposta del Sindaco è negativa (lettera del 6.07.2012) in quanto ritiene che gli aspetti regolamentari dell’Ente siano di competenza della Commissione Capigruppo. La sua controproposta è di discutere ulteriori modifiche in una fase successiva, dopo l’approvazione della bozza predisposta dal Segretario Comunale. Allora ci domandiamo perché non rinviare l’approvazione in Consiglio Comunale per dare il tempo alla Commissione Capigruppo di svolgere il suo lavoro.
La risposta arriva il 9 luglio, in Commissione Capigruppo. Se non si modifica l’articolo 16 dello Statuto è impossibile nominare un altro Assessore. E questa ora è una priorità per la Maggioranza. Senza entrare nel merito della scelta del terzo Assessorato, propongo di limitare la modifica all’articolo 16 per consentire alla Giunta di mettere in atto le sue scelte e, contemporaneamente, aprire il tavolo che si occuperà della revisione complessiva.
Per tagliare corto, il Sindaco e il Capogruppo di Maggioranza acconsentono a sottoporre lo Statuto alla revisione di una Commissione Capigruppo allargata, ma solo dopo avere fatto le modifiche che questa sera il Consiglio Comunale si accinge a votare. Le motivazioni sono le seguenti: il Gruppo di Maggioranza ha già preso posizione e ha deciso di appoggiare questa scelta (con tanto di lettera che viene messa agli Atti della Commissione Capigruppo); le modifiche proposte al Consiglio Comunale sono solo di carattere tecnico, per “fare pulizia” di tutti i riferimenti normativi superati.
Sono due motivazioni insostenibili. La prima, perché, se è logico che un Capogruppo segua la linea politica indicata dal proprio Gruppo, è invece illogico che non tenga conto della necessità di trovare una mediazione con gli altri due Gruppi. Anch’io mi sono presentata con l’idea di portare avanti la linea del mio Gruppo, ma poi, per trovare un accordo, ho dovuto rinunciare a qualcosa. Se tutti affrontassero le riunioni tirando fuori una lettera e dicendo “il mio gruppo si è già espresso, non possiamo accettare una cosa diversa” sarebbe del tutto inutile convocare la Commissione Capigruppo. Questo per dare una dimostrazione molto eloquente (fatti, non parole) del livello di disponibilità al confronto del Gruppo Sulbiate Insieme e della capacità di mediazione del Capogruppo di Maggioranza.
La seconda motivazione, cioè che si tratta solo di modifiche di carattere tecnico. Se così fosse, tutte le modifiche sarebbero delle mere trascrizioni di articoli di Legge e quindi incontestabili. Non è così. Ci sono parti che potevano essere formulate diversamente, perché frutto di scelte discrezionali. Vediamone alcune.
Nell’articolo 8 si dà per scontato che il Consiglio Comunale sia presieduto dal Sindaco, mentre Il Testo Unico degli Enti Locali dice che lo Statuto può prevedere la figura del Presidente.
Di conseguenza, l’articolo 9 recita che Il Consiglio è convocato dal Sindaco, sentita la Giunta. Noi riteniamo che prima della convocazione del Consiglio Comunale ci debba essere anche una consultazione dei Capigruppo.
L’art. 42, comma 3 del TUEL recita “Il Consiglio, nei modi disciplinati dallo Statuto, partecipa altresì alla definizione, all’adeguamento e alla verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche …”. Un aspetto fondamentale della vita amministrativo-istituzionale che nella nuova bozza di Statuto all’art. 11  è già stato disciplinato in maniera unilaterale.
Infine, la modifica che a nostro avviso spiega tutto (ne avremo la conferma quando conosceremo il nome del nuovo Assessore): nell’articolo 17 viene eliminato il divieto di far parte della Giunta a chi ha ricoperto nei due mandati consecutivi immediatamente precedenti la carica di Assessore.
Nonostante quest’ultima scelta palesemente politica sia stata evidenziata in Commissione Capigruppo, nessun cenno di rinuncia o disponibilità di discussione ci è giunto da parte del Sindaco o del Capogruppo di Maggioranza.
Mi scuso se la ricostruzione è risultata un po’ lunga, ma era necessaria per comprendere meglio la conclusione. In sintesi, come Gruppo politico, abbiamo visto, nella necessità di modificare l’Atto normativo più importante a livello locale, l’occasione per andare oltre i formalismi e i tecnicismi e instaurare un aperto dialogo istituzionale basato sulla pari dignità dei ruoli di Maggioranza e Minoranza, in quanto lo Statuto non è uno strumento da pensare ad uso e consumo di una parte.
Abbiamo fatto una proposta di alto profilo nell’interesse del paese, una proposta volta a far crescere il livello democratico, che non metteva in gioco programmi elettorali e cose da fare, ma qualcosa di più grande: la capacità di comprendere che rivedere il nostro Atto Comunale più alto implica un ritorno alle origini, una riflessione sui principi e sui valori che fondano la nostra comunità civile e che fare questo percorso insieme, con tutta la fatica che comporta, è un’opportunità imperdibile per condividere il senso più alto della politica, ricostruire una normale dialettica democratica e rinsaldare il patto con i cittadini che si stanno sempre più allontanando dalla politica e dalle Istituzioni, qui a Sulbiate come ovunque.
Pare che per Sulbiate Insieme quest’ultimo non sia un problema. Per noi lo è - e crediamo che l’adeguamento dello Statuto e del Regolamento sia da fare in una prospettiva di trasparenza, partecipazione, efficienza, riduzione dei costi, controllo e verifica dei risultati, tutela dei diritti del cittadino, tutti temi sensibili che devono essere seriamente affrontati per recuperare la fiducia dei cittadini.
Mi auguro che tutto questo non sia troppo lontano dalla sensibilità degli uomini e delle donne di Sulbiate Insieme e che si possa ancora realizzare. Per questo faccio un ultimo appello al Sindaco e ai Colleghi di Maggioranza, invitando soprattutto i nuovi Consiglieri a riflettere su come state maldestramente e ingiustamente trattando lo Statuto, piegandolo alle vostre necessità di parte, quando invece dovrebbe garantire le “regole del gioco” valide per tutti e per questo accettate da tutti. Vale davvero la pena macchiarsi di questo gesto per avere il terzo assessore subito? In fondo, in tempi di crisi in cui tutti devono fare sacrifici, forse anche la Giunta potrebbe fare il sacrificio di rinunciare a un Assessore e far lavorare i Consiglieri con le deleghe (dopotutto, i Gruppi di Minoranza si devono accontentare di un unico Consigliere). Mi sembrano tutte valutazioni che meritano un ripensamento. Per queste ragioni chiedo il ritiro del punto 10 dall’ODG.

Il capogruppo di Facciamoci in Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli
DICHIARAZIONE IN MERITO AL PUNTO 10 ALL’O.D.G. (MODIFICHE ALLO STATUTO COMUNALE)

Purtroppo, il passaggio istituzionale di questa sera vede prevalere l’immobilismo della Maggioranza in un atteggiamento di conservazione  del potere: il bisogno di rafforzare l’esecutivo ammantato della perbenista volontà di rispondere ai bisogni della popolazione.
Si sta verificando quello che avevamo paventato fin dal primo Consiglio Comunale: anteporre le cose da fare alla creazione di spazi di dialogo e di partecipazione e alla ricerca costante del consenso del paese (come se questo fosse un “optional”, qualcosa che esula dal bene del paese).
 Infatti, forte della vittoria conseguita alle urne e incurante della maggioranza relativa che rappresenta, Sulbiate Insieme ha deciso di portare in Consiglio Comunale - contro il parere motivato delle Minoranze - non una delibera qualsiasi,  la modifica allo Statuto, che non può essere fatta ad uso e consumo di una sola parte.
Io questa sera non intendo partecipare al voto, per i motivi che ho ampiamente esposto. Ne riparleremo in Commissione.

                                                                           Il capogruppo di Facciamoci in Quattro per Sulbiate
Daniela Mattavelli




sabato 26 maggio 2012

Insediato il primo Consiglio Comunale 2012-2017

Riportiamo l'intervento della lista "Facciamoci in quattro per Sulbiate" letta dal Capogruppo Daniela Mattavelli nel Consiglio Comunale insediatosi venerdì 25 maggio.


Durante la nomina degli Assessori è stato fatto presente, in Consiglio Comunale, il doppio ruolo rivestito dal neo Assessore Crippa ovvero quello di Assessore all'Istruzione/Scuola e contemporaneamente il ruolo di primo piano che mantiene in un Consiglio di Istituto Scolastico.


La nomina del nuovo Revisore dei Conti (approvata comunque all'unanimità) ha posto in evidenza come queste scelte dovrebbero essere fatte coinvolgendo maggiormente i gruppi consiliari. Il Revisore infatti è stato votato dai diversi gruppi rappresentanti in Consiglio Comunale; considerando l'importante scelta a tal riguardo, era preferibile un maggior coinvolgimento attivo dei Capigruppo. Speriamo che il neo Sindaco percepisca questa osservazione anche per le scelte future, rimarcando la rottura con certi metodi del passato e dando un nuovo corso alla sua Legislatura.




Il discorso del gruppo consiliare Facciamoci in quattro per Sulbiate:



Signor Sindaco,
Signori Consiglieri,
riteniamo innanzi tutto doveroso rivolgere un ringraziamento agli elettori che, con la loro preferenza, hanno reso la nostra Lista Facciamoci in Quattro per Sulbiate la seconda forza politica del paese. Personalmente, sono onorata dei 551 voti ottenuti e sento tutta la responsabilità di rappresentare in questa sede ufficiale i cittadini che mi hanno dato fiducia. Ringrazio anche i candidati Consiglieri e tutte le persone che hanno lavorato per la Campagna Elettorale e che continueranno a lavorare per svolgere al meglio il ruolo di Minoranza che le Urne ci hanno assegnato. Ci impegneremo soprattutto a mantenere un contatto assiduo con la cittadinanza, così da farci portavoce e interpreti delle problematiche concrete vissute dalla gente e allo stesso tempo informare e rendere partecipi della vita amministrativa il più ampio numero di persone.
Nell’augurare a tutti, Sindaco, Assessori e Consiglieri, un buon lavoro, all’inizio di questo mandato amministrativo, che vede per la prima volta l’applicazione della nuova norma sulla composizione dei Consigli Comunali, non possiamo fare a meno di rimarcare il significato preoccupante della riduzione fisica (che tutti possono osservare) del tavolo attorno al quale si riunisce e si riunirà questa assemblea. Infatti, la scelta del Legislatore - motivata dall’esigenza di contenimento dei costi della politica - di diminuire da 16 a 7 il numero dei Consiglieri, limita innegabilmente le opportunità per i cittadini di partecipare direttamente alla gestione della Cosa Pubblica, affida il potere decisionale a una cerchia ristretta di persone e indebolisce ulteriormente il ruolo delle Minoranze, relegandole alla pura testimonianza politica.
Ma c’è un altro dato che deve fare riflettere: la composizione del Consiglio Comunale determinata dall’esito del voto del 6-7 maggio scorso presenta una discrepanza tra maggioranza tecnica e consenso. Sig. Sindaco, la Lista da Lei guidata ha vinto con una decina di punti percentuali di distacco dalla nostra. La Legge le attribuisce dunque la facoltà di governare e di prendere decisioni per conto di tutti. Deve però considerare (e sarà nostra premura ricordarglielo da oggi in poi) che, mentre il 39% dei votanti (cioè il 24% degli aventi diritto) ha scelto la proposta di continuità di Sulbiate Insieme, il 61% dei votanti (cioè il 37% degli aventi diritto) ha espresso una volontà di cambiamento. Inoltre, una larga parte dei Sulbiatesi (1151 persone pari al 36% degli aventi diritto - di fatto, purtroppo, “la lista vincente”) non è andata a votare: per motivi tutti da indagare ha scelto di non esprimersi e non sappiamo come la pensa.
Pertanto, il quadro politico all’interno delle Istituzioni e del paese è profondamente mutato e da esso non si può prescindere nell’azione di governo. Infatti, se nel giugno 2009, Sulbiate Insieme si accingeva a governare il paese con il consenso di 1549 voti, tre anni più tardi tale consenso risulta dimezzato (766) e oggi questo Consiglio Comunale vede attribuito ai due Consiglieri di Minoranza il consenso politico del paese. Non si tratta di una considerazione teorica od opportunistica, perché possiamo garantire che su diverse tematiche significative Facciamoci in Quattro per Sulbiate condivide e si impegnerà ad approfondire indirizzi comuni con Sulbiate Democratica e Solidale e anche con la Lega Nord, pur non essendo quest’ultima rappresentata in Consiglio Comunale.
La lettura dei risultati elettorali non è uno sterile esercizio matematico e nemmeno un tentativo per chi ha perso di trovare una consolazione e di sminuire il risultato di chi ha vinto: è la responsabile presa di coscienza che dietro le cifre ci sono le persone con le loro idee, i loro bisogni, le loro delusioni, le loro attese. Risulta evidente che molte di loro hanno riposto nel voto la speranza di un cambiamento che non può essere disattesa e ora si aspettano dal Sindaco la sensibilità di decidere e di agire per il bene di tutti. Dato che in Democrazia si governa con il consenso, diventa indispensabile trovare un punto di equilibrio tra “maggioranza tecnica” e “maggioranza politica” per fare in modo che le decisioni siano il più possibile condivise e rappresentative. Questo significa, Sig. Sindaco, che se Lei vorrà rispettare la scelta degli elettori (cioè governare con il loro consenso ed in rappresentanza effettiva del paese) dovrà assumere il dialogo, il confronto e la mediazione come metodo di governo e concertare le decisioni programmatiche con le Minoranze prima di avviare “la catena di comando”. L’alternativa è governare da Minoranza.
Qualcuno potrebbe obiettare che c’è tanto lavoro da fare e non abbiamo tempo da perdere, ma dobbiamo essere convinti che il confronto non è mai tempo perso. È tempo guadagnato verso la crescita democratica del paese, che purtroppo negli ultimi anni è stata trascurata per un’incapacità di curare e garantire la libertà di pensiero e l’esercizio effettivo della democrazia. Questo è stato il tempo davvero perduto. Sarebbe dunque un errore imperdonabile, dato l’enorme lavoro da fare e l’oggettiva limitatezza delle risorse umane costituite dagli Assessori e dai Consiglieri, buttarsi “a testa bassa” negli impegni e nelle incombenze che derivano dalle innumerevoli “cose da fare” e trascurare di dedicare tempo ed energie alla creazione di spazi di dialogo e di partecipazione e alla ricerca costante del consenso del paese.
Di solito, ci si attende da chi governa la realizzazione di un programma ed è giusto e doveroso, da parte di chi vince una competizione elettorale, rispettare l’impegno preso con gli elettori. Ma vogliamo sottolineare che il programma non è un dogma, non può essere un’idea immutabile e inviolabile. È, caso mai, una pista di lavoro da declinare in base alle effettive esigenze del paese, alle mutate condizioni che si dovessero creare e che si sono create e in base ai contributi disponibili, senza distinzioni, compresi i contributi delle Minoranze.
Qualcuno penserà che chi ha perso non può pretendere di decidere, ma ribadiamo quanto già detto: chi siede ai banchi della Minoranza non rappresenta se stesso, ma una parte prevalente dei cittadini che ha una visione diversa di come perseguire il Bene Comune. Corre l’obbligo di rispettare e valorizzare tutti i punti di vista se davvero si vuole far crescere la democrazia e la coesione sociale.
Perché, vede, Sig. Sindaco, abbiamo ascoltato le Sue parole questa sera. Abbiamo letto il Suo saluto alla cittadinanza di qualche giorno fa. Abbiamo voluto incontrarla di persona la scorsa settimana, unitamente agli altri due candidati sindaco, non avendo potuto farlo in campagna elettorale per i ben noti motivi. Abbiamo cercato di cogliere da questi primi passi dei segni di novità e di discontinuità rispetto al passato. Mi creda, Sig. Sindaco, si avverte un vitale bisogno di parole e di gesti di discontinuità. Le chiedo scusa per la crudezza del linguaggio, ma quello che è successo il 27 dicembre 2011 è capitato perché “non se ne poteva proprio più”. È bene ripeterlo in questa sede: il 27 dicembre non si è consumato alcun tradimento o alcuna prevaricazione. Quella mattina, quei nove Consiglieri Comunali, con il loro gesto, hanno difeso le Istituzioni democratiche di questo paese. È un dato politico confermato dall’esito elettorale.
Ora auspichiamo che siano finiti i tempi in cui si confonde il piano politico con quello personale, in cui l’avversario politico è considerato un nemico e un impedimento all’attività degli Uffici, in cui la Maggioranza si arrocca sulle proprie posizioni considerando i punti di vista alternativi indegni di attenzione. Apprezziamo la Sua dichiarazione di intenti verso un’attenzione per tutti e l’apertura al dialogo, ma ci attendiamo una traduzione delle parole in fatti precisi. Questa sera vogliamo essere molto concreti e mettiamo subito sul tavolo delle richieste sulle quali intendiamo misurare la disponibilità e la capacità del Sindaco e del Suo Gruppo, di interpretare il nuovo scenario politico-amministrativo e, soprattutto, i segnali di cambiamento che vengono dal paese e che noi rappresentiamo.
1.     Informazione e Comunicazione. Creare un comitato di redazione aperto alle Minoranze per l’informatore comunale; pubblicare sul sito comunale i verbali dei Comitati di Quartiere e le registrazioni delle sedute del Consiglio Comunale; dare pari dignità all’informazione delle Minoranze aprendo sul sito degli spazi loro dedicati.
2.     Riunioni di Gruppo/Lista. Affrontare il tema della sede o dei luoghi di riunione dei Gruppi politici, in special modo di quelli che sono rappresentati in Consiglio Comunale, garantendo parità di trattamento e di opportunità e sostenendo la libertà di riunione. Proponiamo l’apertura della sede comunale per le riunioni di tutte le Liste e l’uso gratuito delle sale comunali per le assemblee rivolte alla cittadinanza indette dalle varie Liste.  
3.     Revisione delle decisioni adottate nel secondo semestre 2011. Dal mese di giugno 2011 l’Amministrazione precedente ha deliberato senza avere la certezza del sostegno del Consiglio Comunale. Ha quindi assunto delle decisioni valide nella forma, ma che non erano legittimate nella sostanza dal consenso dei rappresentanti della sovranità popolare. Rivedere le scelte fatte in tali condizioni ci appare un dovere morale oltre che un gesto di rispetto verso gli elettori che tra il giugno e il dicembre 2011 non erano più rappresentati secondo le scelte fatte nelle votazioni del 2009.
Per concludere, Sig. Sindaco, se davvero vuole essere non solo formalmente, ma anche nella sostanza e nel sentire della gente, “il Sindaco di tutti”, Sulbiate Insieme non potrà permettersi di governare in solitudine e “continuare il buon lavoro fatto” … (per riprendere un Vostro slogan), occorrerà il coraggio di mettersi in discussione e di dare segnali di discontinuità con un passato che è stato travolto dalle elezioni del 6-7 maggio. Nulla, infatti, è più come prima: sono cambiate le Liste e i loro rapporti di forza; sono cambiati i rapporti di governo in Comune, perfino i rapporti umani tra le persone di questo paese (a causa del trasferimento delle questioni politiche sul piano personale.
Adesso tocca a Voi fare la Vostra parte e dare risposte alle nostre richieste. In caso contrario, ci vedremo costretti a fare Opposizione in maniera ferma e determinata.
Grazie per avermi ascoltato e buon lavoro.

Daniela Mattavelli
In rappresentanza del Gruppo Facciamoci in Quattro per Sulbiate